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Simònide di Ceo.

Poeta lirico greco. Distintosi precocemente come poeta corale, fu chiamato da Ipparco, figlio di Pisistrato, ad Atene (520 a.C. circa), dove conobbe Anacreonte e Laso. Dopo l'assassinio di Ipparco (514 a.C.), si trasferì in Tessaglia, ospite prima degli Scopadi e poi degli Alevadi. Al tempo delle guerre persiane (490 a.C.; 480-79 a.C.) tornò ad Atene dove, dopo aver celebrato con grande disinvoltura i tirannicidi Armodio e Aristogitone, compose un epitaffio per i morti di Maratona (per il quale ottenne un premio, superando Eschilo) e un carme per i soldati morti alle Termopili. Celebrò inoltre i vincitori delle battaglie dell'Artemisio e di Salamina. Nel 476 a.C. si recò in Sicilia, prima alla corte del tiranno Ierone, a Siracusa, e, in seguito, ad Agrigento, presso Terone, dove finì i suoi giorni. La vasta anedottica fiorita intorno alla sua persona nell'antichità insiste sull'eccessiva passione per i soldi di S., che non più ispirato da una Musa-dea, bensì dalla Musa-denaro, avviò il processo di secolarizzazione della poesia. Poeta versatile, si dedicò a tutti i generi della lirica, componendo epinici e treni (carmi funebri, celebri quello dedicato alla famiglia degli Scopadi, distrutta da una catastrofe di incerta natura, e quello di Danae, rinchiusa in una cassa insieme al suo bambino Perseo), dei quali fu probabilmente il creatore, e ancora inni, elegie, encomi e ditirambi dei quali rimangono pochi frammenti. Ciò non impedisce tuttavia di individuare i motivi fondamentali della poesia di S., caratterizzata da un forte pessimismo e dalla consapevolezza della fragilità e dell'infelicità umana. Poeta sensibile ai problemi e al dolore degli uomini, riuscì a cantare gli aspetti patetici delle vicende umane, suscitando un profondo pathos con le sue liriche. Lo stile, scarno e incisivo, risulta originale e audace per gli accostamenti di termini di tradizione omerica. Un cospicuo numero di epigrammi, di cui alcuni di incerta autenticità, sono custoditi nell'Antologia Palatina e in altre fonti (Iuli, Isola di Ceo 556 a.C. - Siracusa 467 a.C. circa).